Scrivere per i media è per me un ambito di studio, di ricerca e, contemporaneamente, un lavoro. Io scrivo, rifletto e studio i media.
La scrittura fa parte della mia vita da quando ho improvvisato, da bambina, una poesia sul giornale di mio padre. Così, spontaneamente. Solo quando i miei genitori scoprirono quell'improvvisazione (sospetto, meno bella di come loro la vedessero) ho capito quanto scrivere facesse parte di me. Ma solo quando ho cominciato a produrre micro telenovela, all'età di nove anni, ho legato la mia attitudine agli audiovisivi.
Successivamente, l'università (Dams di Brescia) mi ha portata ad uno stage e poi ad un lavoro per la televisione a Milano, che oggi si traduce in diverse collaborazioni come copy e storyteller. Nel frattempo, ho avviato diverse collaborazioni accademiche (Università Cattolica del Sacro Cuore, Iulm, Università dell'Insubria) e ho ottenuto alcune cattedre all'Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia.
Dal 2016 faccio parte di Isoc Italia, che si occupa della promozione digitale nel mondo...come sono arrivata ad Isoc? Grazie a mio padre Giorgio, che fu definito "cuore pulsante dell'internet italiano". E' lui ad avermi ispirata all'organizzazione, all'interno della Rassegna della Microeditoria Italiana di Chiari (uno degli eventi più importanti sul libro in Italia) di una sezione dedicata alla cultura digitale.
Quello che sono, ben poca cosa, lo devo a mio padre e mia madre.